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- A pochi mesi dalla scadenza, sono state collegate solamente 3,8 milioni di case, meno della metà di quelle previste.
- Alla fine del 2023, sono state collegate solo 3,4 milioni di case con tecnologia FTTH e 400mila con tecnologia FWA, rispettivamente il 54% e il 20% degli obiettivi prefissati.
- Le regioni più in ritardo includono la Liguria, la Sardegna, la Valle d’Aosta e la Puglia, mentre la Sicilia ha raggiunto l'88% delle case inserite nel piano.
Il piano per portare la connessione a Internet veloce nei piccoli comuni italiani, lontani dalle aree urbane, sta incontrando significativi ostacoli. A pochi mesi dalla scadenza fissata per settembre, sono state collegate solamente 3,8 milioni di case, cifra che rappresenta poco meno della metà di quelle previste nel progetto iniziale. Questi ritardi sono stati evidenziati da una recente indagine della Corte dei Conti, la quale ha analizzato lo stato di avanzamento dell’estensione della rete e le cause dei problemi riscontrati.
Il progetto di estendere la rete Internet a banda ultralarga, con una velocità di almeno 30 megabit al secondo, ha radici lontane. Fu nel 2003 che il governo iniziò a occuparsene, creando Infratel, una società pubblica con l’obiettivo di collegare a Internet le zone del paese meno accessibili, dove gli operatori privati non hanno intenzione di investire. Queste aree, definite “bianche” e “bianchissime” per la loro bassa densità abitativa e scarsa attrattiva commerciale, necessitano di un contributo statale per essere raggiunte da una connessione veloce.
La “strategia italiana per la banda ultralarga”, presentata nel 2015, mirava a colmare questo divario digitale. Open Fiber, vincitrice dei bandi pubblicati da Infratel con un’offerta da 1,6 miliardi di euro, si è aggiudicata i lavori per estendere la rete. Tuttavia, alla fine del 2023, sono state collegate solo 3,4 milioni di case con tecnologia FTTH (Fiber to the Home) e 400mila con tecnologia FWA (Fixed Wireless Access), rispettivamente il 54% e il 20% degli obiettivi prefissati.
Le regioni più in ritardo nella copertura FTTH includono la Liguria, la Sardegna, la Valle d’Aosta e la Puglia, mentre la Sicilia ha raggiunto l’88% delle case inserite nel piano. Nonostante ciò, i 204 comuni nelle aree “bianchissime” sono stati quasi tutti collegati. La Corte dei Conti ha sottolineato che i ritardi sono dovuti principalmente a problemi nella fase di progettazione e realizzazione dei lavori, complicati da difficoltà burocratiche, l’aumento dei prezzi dovuto all’invasione russa in Ucraina e le conseguenze del PNRR sul mercato del lavoro.
Le cause dei ritardi e le possibili soluzioni
La fase iniziale dei bandi ha mostrato la difficoltà di ottenere autorizzazioni e permessi nei comuni più piccoli, spesso con risorse limitate e orari di apertura ridotti. Il decreto “Semplificazioni”, approvato nel 2020, ha permesso di snellire le procedure, ma non ha risolto completamente il problema. Inoltre, l’invasione russa in Ucraina ha causato un incremento dei prezzi che ha influenzato anche i costi dei materiali tecnologici utilizzati da Open Fiber.
Un altro fattore critico è rappresentato dalle conseguenze del PNRR sul mercato del lavoro. Molte aziende hanno concentrato gli sforzi sulle grandi opere previste dal piano, rendendo difficile trovare manodopera specializzata. L’ANIE SIT stima che siano necessari altri 15mila addetti oltre ai 35mila già in servizio. Il governo ha tentato di intervenire con il decreto “Flussi”, ma con scarsi risultati.
Per affrontare questi problemi e cercare di rispettare gli obiettivi prefissati, la Corte dei Conti ha invitato il ministero delle Imprese e del Made in Italy a vigilare più attentamente sui lavori e a studiare con Infratel un nuovo programma per accelerare i progressi.
Implicazioni per il futuro e l’importanza della banda ultralarga
L’accesso a Internet veloce è fondamentale per ridurre il divario digitale e promuovere lo sviluppo economico e sociale, soprattutto nelle aree meno accessibili del paese. La banda ultralarga consente di migliorare l’accesso ai servizi pubblici, l’istruzione a distanza, le opportunità di lavoro remoto e lo sviluppo di nuove imprese tecnologiche. La realizzazione di questo progetto è quindi cruciale non solo per gli abitanti delle aree interessate, ma per l’intero tessuto economico e sociale italiano.
Bullet Executive Summary
Il progetto di estensione della rete a banda ultralarga nei piccoli comuni italiani sta affrontando significativi ritardi, con solo il 54% delle case collegate con tecnologia FTTH e il 20% con tecnologia FWA rispetto agli obiettivi. Le cause principali includono difficoltà burocratiche, l’aumento dei costi dei materiali e la scarsità di manodopera specializzata. È fondamentale accelerare i lavori per ridurre il divario digitale e supportare lo sviluppo economico e sociale delle aree meno accessibili. La tecnologia FTTH, che porta la fibra ottica direttamente nelle abitazioni, rappresenta una soluzione avanzata per garantire connessioni Internet ad alta velocità e affidabilità. Questo progetto stimola una riflessione sulla necessità di investire in infrastrutture digitali come pilastro fondamentale per l’innovazione e la crescita futura.