E-Mail: [email protected]
- La funzione di scorrimento infinito, introdotta nel 2021 su mobile e nel 2022 su desktop, verrà eliminata.
- La paginazione classica permetterà di servire i risultati di ricerca più velocemente su un maggior numero di query.
- Gli utenti desktop potranno navigare tra le pagine dei risultati in modo più controllato, con un tasso di cambio delle pagine stimato al 20%.
Google ha deciso di eliminare lo scorrimento infinito nei risultati di ricerca, una funzionalità introdotta recentemente. Questa decisione segna un ritorno al passato nell’esperienza utente del motore di ricerca più utilizzato al mondo. Introdotto per la prima volta nel 2021 su mobile e successivamente esteso alla versione desktop alla fine del 2022, lo scorrimento infinito aveva lo scopo di emulare l’esperienza di navigazione tipica dei social media. Tuttavia, questa innovazione non ha portato i benefici sperati.
Un portavoce di Google ha confermato che è stato avviato il processo di eliminazione della funzione nella versione desktop, mentre per i dispositivi mobili la transizione avverrà gradualmente “nei prossimi mesi”. Google tornerà quindi alla paginazione classica, una mossa che potrebbe sembrare un passo indietro, ma che l’azienda di Mountain View presenta come un’ottimizzazione necessaria.
L’azienda sostiene che questo cambiamento permetterà di servire i risultati di ricerca più velocemente su un maggior numero di query, evitando di caricare automaticamente risultati che gli utenti non hanno richiesto. Per gli utenti desktop, il ritorno alla classica barra di paginazione significherà la possibilità di navigare tra le pagine dei risultati in modo più controllato. Gli utenti potranno saltare direttamente a una pagina specifica o cliccare su “Avanti” per visualizzare la pagina successiva. Sui dispositivi mobili, comparirà un pulsante “Altri risultati” nella parte inferiore della pagina di ricerca, permettendo agli utenti di caricare manualmente più contenuti.
Il motivo dietro la decisione
La scelta di Google è un tentativo di bilanciare la facilità d’uso con l’efficienza. Lo scorrimento infinito, infatti, crea problemi di performance senza rispondere a una reale necessità, influendo negativamente sull’esperienza d’uso finale del servizio. Tornando al sistema di paginazione, Google punta a offrire risultati più pertinenti e a dare agli utenti un maggiore controllo sulla loro esperienza di ricerca.
La novità potrebbe avere implicazioni significative per la SEO (Search Engine Optimization). Con il ritorno alla paginazione classica, potrebbe diventare ancora più importante per i siti web apparire nella primissima pagina dei risultati di ricerca, poiché gli utenti saranno meno propensi a scorrere tra le pagine se queste non vengono proposte automaticamente.
Implicazioni per il traffico web e la SEO
Il ritorno alla paginazione classica potrebbe avere un impatto significativo sul traffico dei siti web. Si diceva che il miglior modo per nascondere qualcosa fosse metterlo nella seconda pagina dei risultati di Google, poiché nessuno clicca su di essa. Con lo scorrimento continuo, gli utenti potevano continuare a esplorare i risultati senza dover cambiare pagina, rendendo più semplice l’esplorazione dei contenuti. Tuttavia, Google rimane il motore di ricerca dominante nel mondo, con quote di mercato stabili oltre il 90% da anni.
La rimozione dello scorrimento continuo potrebbe influenzare negativamente i siti web che si trovano nella seconda pagina o oltre dei risultati di ricerca. Senza lo scroll continuo, gli utenti dovranno cliccare su “Pagina successiva” per vedere i risultati oltre la prima pagina. Di conseguenza, i siti in seconda pagina potrebbero ricevere meno clic, poiché molti utenti non passeranno alla pagina successiva. Questo cambiamento influenzerà anche i dati di Search Console di Google, poiché le metriche sulle impression e sui click cambieranno. I siti posizionati male, in seconda pagina o oltre, rischiano un calo di traffico da Google e dovranno lavorare per migliorare il loro posizionamento per apparire nella prima pagina.
Bullet Executive Summary
In conclusione, il ritorno alla paginazione classica nei risultati di ricerca di Google rappresenta una mossa strategica per migliorare l’efficienza e l’esperienza utente. Sebbene possa sembrare un passo indietro, questa decisione è motivata dalla necessità di fornire risultati di ricerca più pertinenti e di dare agli utenti un maggiore controllo sulla loro esperienza di navigazione. Questo cambiamento avrà implicazioni significative per la SEO e il traffico web, rendendo ancora più importante per i siti web apparire nella primissima pagina dei risultati di ricerca.
Una nozione base di tecnologia correlata al tema principale dell’articolo è il concetto di indicizzazione dei motori di ricerca. I motori di ricerca come Google utilizzano algoritmi complessi per indicizzare miliardi di pagine web e fornire risultati pertinenti agli utenti. Questo processo coinvolge la scansione del web, l’analisi del contenuto delle pagine e la determinazione della loro rilevanza per specifiche query di ricerca.
Una nozione di tecnologia avanzata applicabile al tema dell’articolo è l’uso di machine learning e intelligenza artificiale per migliorare gli algoritmi di ricerca. Google utilizza tecniche avanzate di machine learning per comprendere meglio le intenzioni degli utenti e fornire risultati più accurati. Questi algoritmi possono analizzare grandi quantità di dati e apprendere dai comportamenti degli utenti per migliorare continuamente l’esperienza di ricerca.
Riflettendo su questi concetti, possiamo apprezzare come la tecnologia e l’innovazione continuino a plasmare il modo in cui interagiamo con le informazioni online. La decisione di Google di tornare alla paginazione classica è un esempio di come le aziende tecnologiche debbano bilanciare l’innovazione con l’efficienza e la soddisfazione degli utenti.