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- La costruzione della fotocamera da 3,2 miliardi di pixel per l'Osservatorio Vera Rubin segna l'inizio di una nuova era nell'esplorazione dello spazio.
- Il progetto LSST produrrà una quantità di dati sbalorditiva, pari a 60 petabyte, svelando dettagli mai visti prima sull'universo.
- Le prime immagini pubbliche sono attese per marzo 2025, promettendo una rivoluzione nella nostra comprensione del cosmo.
Dopo quasi due decenni di lavoro incessante, il mondo dell’astronomia celebra il completamento di un’impresa senza precedenti: la costruzione della fotocamera da 3,2 miliardi di pixel per l’Osservatorio Vera Rubin. Questo strumento, noto come LSST (Legacy Survey of Space and Time), rappresenta la più grande fotocamera digitale mai realizzata per l’astronomia e segna l’inizio di una nuova era nell’esplorazione dello spazio. Situato nel deserto cileno di Atacama, l’Osservatorio Rubin utilizzerà questa fotocamera per catturare immagini ad altissima risoluzione del cielo australe, aprendo nuove frontiere nella comprensione dell’universo.
Le dimensioni della fotocamera LSST sono impressionanti: con un diametro di circa 5,5 piedi (1,65 metri) e una lunghezza di 9,8 piedi (3 metri), pesa quasi 6.200 libbre (2.800 kg), paragonabile a una piccola automobile. Al suo cuore, un mosaico di 189 rilevatori al silicio da 16 megapixel, disposti su 21 “zattere”, fornisce una risoluzione totale di circa 3,2 gigapixel. Questa capacità di imaging senza pari permetterà di catturare immagini di qualità estremamente elevata del cosmo, con tempi di inattività e manutenzione ridotti al minimo.
L’obiettivo principale dell’Osservatorio Rubin è il Legacy Survey of Space and Time (LSST), un progetto di osservazione dello spazio ampio e quasi costante della durata di 10 anni. Questo sforzo produrrà una quantità di dati sbalorditiva, pari a 60 petabyte, che riveleranno dettagli sulla composizione della materia oscura, l’energia oscura e l’espansione dell’universo stesso. La fotocamera LSST sarà in grado di scattare un’esposizione del cielo ogni 20 secondi, cambiando automaticamente i filtri per visualizzare la luce in ogni lunghezza d’onda dal vicino ultravioletto al vicino infrarosso.
Le Sfide e le Innovazioni Tecnologiche
Nonostante la sua posizione privilegiata nel deserto di Atacama, l’Osservatorio Rubin dovrà affrontare la sfida crescente dell’inquinamento luminoso, in particolare causato dai satelliti in orbita terrestre bassa. Le attuali costellazioni di satelliti, come quella di SpaceX, potrebbero apparire nel 30% delle immagini della fotocamera LSST, creando strisce luminose fastidiose. Tuttavia, la comunità scientifica è al lavoro per mitigare questi effetti e garantire la qualità delle osservazioni.
La fotocamera LSST è dotata di caratteristiche uniche per affrontare le sfide dell’astronomia moderna. La lettura molto lenta dei sensori e la chiusura dell’otturatore per bloccare la luce esterna durante il processo di lettura sono solo alcune delle innovazioni che permetteranno di analizzare fenomeni come la lente gravitazionale debole. Questo fenomeno, in cui la massa gravitazionale di una galassia piega la luce delle galassie che si trovano dietro di essa, aiuterà gli scienziati a studiare la distribuzione della massa nell’universo e a capire meglio come l’energia oscura influenzi l’espansione dell’universo.
Le Aspettative per il Futuro
Con l’installazione della fotocamera LSST, gli scienziati sono fiduciosi di poter rispondere a molte delle domande più difficili sulla fisica moderna e di aprire nuove prospettive sulla nostra comprensione dell’universo. Oltre alla ricerca astronomica, la fotocamera sarà utilizzata anche per condurre un censimento dettagliato del sistema solare, aumentando significativamente il numero di oggetti conosciuti e studiando meglio la formazione del sistema solare e la presenza di asteroidi che potrebbero rappresentare una minaccia per la Terra.
Le prime immagini pubbliche sono attese per marzo 2025, dopo che saranno completati gli ultimi preparativi, come la spedizione sicura della fotocamera in Cile e l’ultimazione della cupola dell’osservatorio. “Presto inizieremo a produrre il più grande film di tutti i tempi e la mappa più informativa del cielo notturno mai realizzata”, ha dichiarato con entusiasmo Željko Ivezić, astrofisico dell’Università di Washington e direttore della costruzione dell’Osservatorio Rubin.
Bullet Executive Summary
La realizzazione della fotocamera da 3,2 miliardi di pixel per l’Osservatorio Vera Rubin rappresenta un traguardo rivoluzionario nel campo dell’astronomia, offrendo una capacità di imaging senza precedenti che aprirà nuove frontiere nella comprensione dell’universo. La sfida dell’inquinamento luminoso e le innovazioni tecnologiche implementate per superarla dimostrano l’importanza di adattarsi e innovare di fronte agli ostacoli. La fotocamera LSST permetterà di esplorare fenomeni come la lente gravitazionale debole e la distribuzione della massa nell’universo, fornendo risposte a domande fondamentali sulla natura dell’energia oscura e l’espansione dell’universo. Questa impresa sottolinea l’importanza della tecnologia avanzata nell’espansione della nostra comprensione del cosmo, stimolando una riflessione personale sulla nostra posizione nell’universo e sulle infinite possibilità di scoperta che ci attendono.
- La fotocamera astronomica LSST, che ci permetterà di guardare il cielo australe come mai prima d’ora
- La fotocamera con risoluzione di 3,2 Gigapixel dell'osservatorio Vera Rubin (in costruzione in Cile)
- La LSST (Legacy Survey of Space and Time), situata all’interno dell’Osservatorio Vera Rubin nel deserto di Atacama in Cile