Scandalo: l’intelligenza artificiale nei Google Pixel 9 può essere manipolata!

I nuovi smartphone Google Pixel 9 hanno introdotto una serie di innovazioni tecnologiche che stanno già facendo discutere. Tra queste, spicca l’applicazione Pixel Studio, una piattaforma basata sull’intelligenza artificiale che permette di creare immagini partendo da semplici descrizioni testuali. Questa funzionalità, denominata “reimagine”, consente agli utenti di generare immagini spettacolari, come un drago che sputa fuoco o un gatto cosmonauta che esplora Marte. Tuttavia, questa libertà creativa ha un prezzo: nonostante Google abbia implementato sistemi di sicurezza per prevenire la generazione di contenuti inappropriati, Pixel Studio si è dimostrato facilmente manipolabile.

Con pochi semplici comandi, è possibile ottenere immagini offensive, violente o che promuovono comportamenti dannosi. Ad esempio, alcuni recensori hanno scoperto che l’app può generare immagini di personaggi famosi coinvolti in attività problematiche, come l’uso di armi o droghe. Questo solleva interrogativi sull’etica e la sicurezza delle tecnologie basate sull’intelligenza artificiale. Come garantire che l’IA venga utilizzata in modo responsabile e non sfruttata per scopi dannosi?

Prime Impressioni sui Google Pixel 9

I nuovi Google Pixel 9 sono disponibili in tre taglie diverse e presentano numerose novità legate all’intelligenza artificiale, nuove app, più RAM e un design curato. Tra i modelli disponibili, il Pixel 9 e il Pixel 9 Pro XL sono già in vendita, mentre per il Pixel 9 Pro bisognerà attendere ancora. I primi test hanno rivelato alcune caratteristiche interessanti e altre meno apprezzate.

Il Pixel 9 ha uno schermo da 6.3 pollici, mentre il Pixel 9 Pro XL arriva a 6.8 pollici. Entrambi i modelli presentano una confezione nuova, realizzata al 100% senza plastica e con materiali riciclati. Tuttavia, alcuni utenti hanno lamentato la difficoltà nel trovare la spilletta per la SIM, nascosta in modo inusuale.

Un aspetto interessante è la somiglianza tra il Pixel 9 Pro XL e l’iPhone 15 Pro Max. Entrambi i dispositivi hanno misure quasi identiche e un design simile, con bordi arrotondati e un retro in vetro satinato. Tuttavia, il Pixel 9 Pro XL presenta una disposizione delle fotocamere più sensata rispetto all’iPhone, rendendolo più stabile quando appoggiato su una superficie.

Innovazioni Tecnologiche e Intelligenza Artificiale

Una delle principali novità dei Pixel 9 è l’ampia integrazione con Gemini, l’intelligenza artificiale di Google. Questa tecnologia offre numerose funzionalità, alcune delle quali non ancora disponibili in Italia. Tra queste, Pixel Studio per la generazione di foto sul dispositivo, Note di Chiamata per la trascrizione delle telefonate e Screenshot per trovare informazioni tra centinaia di istantanee dello schermo del telefono.

Un’altra innovazione interessante è la funzione “Aggiungimi”, che permette di scattare foto di gruppo senza la necessità di un bastone da selfie. Questa funzione utilizza l’intelligenza artificiale per unire due scatti, creando un’immagine finale che sembra reale ma che in realtà non è mai esistita.

Inoltre, i nuovi Pixel 9 hanno una fotocamera frontale da 48 MP che consente di scattare selfie di gruppo di ottima qualità. Le immagini e i video prodotti sono espressione della migliore fotografia computazionale, con colori e definizione eccellenti e una distorsione contenuta con il grandangolo. Tuttavia, l’autofocus non è velocissimo e lo zoom digitale si ferma a 30X, senza raggiungere l’inutile 100X di altri top di gamma.

RAM Dedicata all’Intelligenza Artificiale

Con il lancio dei nuovi Pixel 9, Google ha confermato un aumento della RAM rispetto ai modelli precedenti, principalmente per supportare l’intelligenza artificiale generativa Gemini. Tuttavia, è emerso che su alcuni modelli di Pixel 9 esiste una partizione nella RAM accessibile solo all’intelligenza artificiale. Questa “AI Partition” è grande circa 3 GB ed è accessibile solo al processo AICore di Android e alla TPU del chip Tensor.

AICore è un’applicazione introdotta con Android 14 che gestisce i modelli AI, il runtime, la sicurezza e altre funzioni di Gemini Nano. Nei dispositivi con la partizione AI, AICore viene immediatamente precaricato in RAM anche se l’utente non la utilizza. Questo significa che per l’uso tradizionale della RAM, i Pixel Pro hanno ricevuto un upgrade pressoché inesistente rispetto all’anno scorso, con solo 1 GB in più.

Bullet Executive Summary

In conclusione, i nuovi Google Pixel 9 rappresentano un significativo passo avanti nell’integrazione dell’intelligenza artificiale nei dispositivi mobili. Tuttavia, le potenzialità di queste tecnologie sollevano anche importanti questioni etiche e di sicurezza. È fondamentale che le aziende sviluppino e implementino misure di sicurezza efficaci per prevenire abusi e malfunzionamenti. Allo stesso tempo, gli utenti devono essere consapevoli dei limiti e dei rischi associati a questi strumenti.

Una nozione base di tecnologia correlata al tema principale dell’articolo è l’importanza della gestione etica dell’intelligenza artificiale. Le tecnologie AI devono essere sviluppate e utilizzate in modo responsabile per evitare conseguenze negative.

Una nozione avanzata di tecnologia applicabile al tema dell’articolo è l’uso delle partizioni di memoria dedicate per migliorare le prestazioni dell’intelligenza artificiale. Questa tecnica permette di ottimizzare l’uso delle risorse hardware, garantendo che le applicazioni AI possano funzionare in modo efficiente senza compromettere le prestazioni complessive del dispositivo.

In definitiva, la rivoluzione dell’intelligenza artificiale nei Google Pixel 9 offre infinite possibilità, ma richiede anche una gestione attenta e responsabile per garantire un utilizzo sicuro e etico.