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- Il mercato degli esseri umani digitali in Cina valeva 12 miliardi di yuan nel 2022 e si prevede che quadruplicherà entro il 2025.
- Servizi di bot fantasma in Cina costano tra 5.000 e 10.000 yuan.
- Dal 2014, un incremento significativo di progetti come Eterni.me, Eter9, e LifeNaut ha utilizzato l'IA per creare immortalità digitale.
La possibilità di comunicare con i defunti è stata per secoli un sogno proibito. Oggi, grazie ai progressi dell’intelligenza artificiale e della tecnologia vocale, questo sogno sta diventando realtà. Sempre più persone si rivolgono ai chatbot per superare il lutto, creando versioni digitali dei propri cari defunti. Questo fenomeno, noto come “resurrezione digitale”, sta sollevando numerosi interrogativi etici e psicologici.
Christi Angel, una donna di 47 anni di New York, ha perso il suo partner e ha deciso di iniziare a parlare con una versione chatbot di lui. L’intelligenza artificiale è stata addestrata con foto, audio e video del defunto, rendendo l’esperienza sorprendentemente reale. “Sapevo che era un sistema di intelligenza artificiale, ma una volta iniziato a chiacchierare, me ne sono dimenticata. Sembrava Camerum”, ha raccontato Angel.
Questa esperienza è stata documentata nel film “Eternal You”, diretto da Hans Block e Moritz Riesewieck, che esplora i problemi della resurrezione digitale. Secondo Block, “le persone vulnerabili presto dimenticano di parlare con un sistema di apprendimento automatico, il che rappresenta un grosso problema nella regolazione di questi sistemi”.
Il Mercato dei “Robot del Dolore” in Cina
In Cina, la richiesta di avatar e repliche digitali dei defunti è in forte espansione. Tang Xiao’ou, fondatore di SenseTime, una startup cinese di intelligenza artificiale, è stato “resuscitato” digitalmente dopo la sua morte nel 2018. Questo clone digitale è stato addestrato dagli ingegneri di SenseTime e ha tenuto un discorso corroborante ai dipendenti dell’azienda.
Il mercato degli “esseri umani digitali” in Cina valeva 12 miliardi di yuan nel 2022 e si prevede che quadruplicherà entro il 2025. Con una spesa tra 5.000 e 10.000 yuan, i consumatori possono accedere a servizi noti come “bot fantasma”. Zhang Zewei, fondatore di Super Brain, ha assicurato che la tecnologia è in grado di “creare avatar che imitano i modelli di pensiero e linguaggio del defunto”.
Un esempio toccante è quello di Wu, un uomo che ha perso il figlio ventiduenne morto di ictus. Wu e sua moglie hanno “comprato” un avatar che replica l’immagine e la voce del figlio scomparso. “Addio, cari genitori. Spero di accompagnarvi per un po’ di tempo e darvi calore e amore”, ha detto la voce robotica del ragazzo.
Il “Foreverism” e l’Illusione della Presenza Eterna
Il filosofo Grafton Tanner ha coniato il termine “Foreverism” per descrivere un’epoca che intende eliminare la nostalgia, traendone profitto. Il Foreverism rappresenta un periodo storico che vuole conservare e aggiornare il passato, impedendogli di diventare tale. Questo concetto si applica perfettamente alla resurrezione digitale, dove l’intelligenza artificiale viene utilizzata per mantenere vivi, attivi e aggiornati i morti.
Dal 2014, c’è stato un incremento significativo di esperimenti che utilizzano l’intelligenza artificiale per creare immortalità digitale. Progetti come Eterni.me, Eter9, LifeNaut e l’app Luka di Eugenia Kuyda sono solo alcuni esempi. Nel 2020, il “dadbot” di James Vlahos è stato trasformato nell’app HereAfter AI, che permette di creare un Life Story Avatar interattivo post mortem.
Tuttavia, l’uso dei “thanabots” (chatbot dei defunti) solleva numerose questioni etiche e psicologiche. Il rischio maggiore è l’accentuarsi del trauma della perdita e l’alienazione. Le persone in lutto potrebbero isolarsi dal mondo reale, passando giornate a conversare con lo spettro digitale del morto tramite Alexa o ChatGPT.
Riflessioni Etiche e Psicologiche sull’Uso dei Thanabots
La gestione etica, sociale, culturale e psicologica dei thanabots deve tenere conto di vari aspetti. È fondamentale educare i cittadini a usufruirne come memorie innovative, senza confonderli con la presenza reale di chi è morto. Questi strumenti tecnologici possono essere utili per non dimenticare la tonalità vocale o per ricordare episodi cancellati dalla memoria, ma non devono essere considerati come una vera e propria presenza.
Il thanabot è una riproduzione asettica e matematizzata, che non può sostituire l’autenticità della relazione interpersonale tra il dolente e il morto. La consapevolezza che si sta interagendo con una simulazione e non con una persona reale è cruciale per evitare esiti spiacevoli. Inoltre, è importante limitare il tempo trascorso a dialogare con il chatbot e cercare supporto psicologico per affrontare il dolore della perdita in modo sano.
Bullet Executive Summary
In conclusione, la resurrezione digitale attraverso l’intelligenza artificiale rappresenta un fenomeno affascinante e controverso. Da un lato, offre un modo innovativo per mantenere viva la memoria dei nostri cari defunti; dall’altro, solleva importanti questioni etiche e psicologiche. È essenziale che gli utenti siano consapevoli dei limiti e dei rischi associati a queste tecnologie, e che si rivolgano a professionisti per un supporto adeguato nel processo di elaborazione del lutto.
Nozione base di tecnologia: L’intelligenza artificiale (IA) è la simulazione dei processi di intelligenza umana da parte di macchine, in particolare sistemi informatici. Questi processi includono l’apprendimento (l’acquisizione di informazioni e regole per l’uso delle informazioni), il ragionamento (l’uso di regole per raggiungere conclusioni approssimative o definite) e l’auto-correzione.
Nozione avanzata di tecnologia: L’apprendimento automatico (machine learning) è un’applicazione dell’IA che fornisce ai sistemi la capacità di apprendere e migliorare automaticamente dall’esperienza senza essere esplicitamente programmati. Il machine learning si concentra sullo sviluppo di programmi informatici che possono accedere ai dati e utilizzarli per apprendere autonomamente.