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- Attacco con missili ipersonici Iskander e Kinzhal, causando 1 vittima e diversi feriti a Kiev.
- Sei ambasciate estere, tra cui Albania e Portogallo, colpite dall'assalto.
- Danni significativi a edifici storici come la Chiesa di San Nicola e il Business Center Toronto.
La mattina del 20 dicembre 2024, Kiev, cuore dell’Ucraina, è stata colpita da un massiccio attacco missilistico lanciato da Mosca. L’assalto ha impiegato missili ipersonici come Iskander e Kinzhal, riportando una vittima e causando diversi feriti tra la popolazione, oltre a provocare danni estesi agli edifici. Sei ambasciate estere, comprese quelle di Albania, Argentina, Autorità Palestinese, Macedonia del Nord, Portogallo e Montenegro, sono state tra gli obiettivi raggiunti dai missili. La comunità internazionale, inclusa l’Unione Europea, non ha tardato a esprimere il suo giudizio critico su tale atto. Come ha affermato il capo della diplomazia portoghese, Paulo Rangel: “qualunque attacco all’Ucraina e alla città di Kiev merita la nostra condanna più decisa”.
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Conseguenze diplomatiche e reazioni internazionali
L’assalto ha sollevato preoccupazioni non riguardo solo ai danni materiali, ma anche alle implicazioni diplomatiche. Colpire le ambasciate di diversi paesi potrebbe essere interpretato come un atto ostile, sebbene non riconosciuto legalmente come guerra dal diritto internazionale. Secondo Kaja Kallas, che guida la politica estera dell’UE, “nessuna rappresentanza diplomatica dovrebbe mai essere presa di mira”. La presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, ha descritto l’attacco come “barbaro attacco della Russia contro obiettivi civili”. La Russia ha giustificato l’attacco come una reazione a un bombardamento ucraino nella regione russa di Rostov sul Don, effettuato usando missili americani Atacms e britannici Storm Shadow.
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La situazione a Kiev e le implicazioni militari
Insieme agli uffici diplomatici, è stata danneggiata anche la storica Chiesa cattolica di San Nicola. Il vescovo ausiliare di Kiev, mons. Oleksandr Yazlovetskiy, ha descritto i danni causati dall’attacco. La chiesa, edificata tra il 1899 e il 1909, rappresenta un simbolo significativo per i cattolici locali. Anche il Business Center “Toronto” ha subito danni considerevoli. La risposta internazionale è stata tempestiva, con numerosi rappresentanti diplomatici che hanno manifestato sostegno alla comunità coinvolta. Il governo lituano ha inviato una delegazione a Kiev per discutere del supporto necessario all’Ucraina.
Una Riflessione sulla Tecnologia e la Guerra Moderna
In uno scenario caratterizzato da relazioni intricate e sfide sempre crescenti, emerge la necessità impellente di scrutare a fondo le tecnologie implementate. I missili ipersonici, tra cui gli acclamati modelli Iskander e Kinzhal, segnano il principio di una nuova era nei conflitti bellici moderni. Essendo capaci di raggiungere velocità che superano Mach 5, questi dispositivi rappresentano una sfida significativa per chiunque tenti di contrastarli efficacemente. La combinazione tra precisione ed efficienza operativa li rende strumenti immensamente potenti oltre che potenzialmente devastanti in situazioni che mettono a rischio vite umane e strutture essenziali.
Viviamo in tempi dove il teatro delle ostilità si estende ben oltre i tradizionali fronti militari fisici; le azioni dei diversi stati sullo scacchiere globale insieme agli effetti sulle alleanze internazionali assumono oggi rilevanza centrale nel definire l’andamento degli scontri geopolitici globalizzati; ne deriva pertanto come sia fondamentale disporre tanto delle capacità belliche adeguate quanto dell’agilità diplomatica per orientarsi fra gli intrecci relazionali su scala mondiale; infine non si può ignorare quanto nuovi strumenti come sofisticati sistemi difensivi giocano un ruolo strategico primario nell’assicurare salvaguardie essenziali ad ogni stato o nazione minacciata dall’influenza altrui mentre aspirano ferventemente verso stabilità duratura attraverso l’equilibrio voluto ove innovazione bilancia saggezza antica già collaudata! Eppure, il problema principale risiede nel riuscire a stabilire una giusta armonia tra l’intervento armato e l’arte della diplomazia per risolvere le divergenze in modo pacifico e stabile.