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Economia circolare e inclusione: il caso del carcere di Bollate

Scopri come l'innovativa linea robotica per il trattamento dei rifiuti elettronici sta trasformando il carcere di Bollate in un modello di sostenibilità e reinserimento sociale.
  • L'impianto di Bollate è autorizzato per 1.000 tonnellate di rifiuti annue, trattando fino al 17% dei RAEE in Lombardia.
  • La nuova linea robotica riduce i tempi di trattamento dei monitor da 10 a 3,5 minuti, raddoppiando la produttività.
  • Il progetto "LaboRAEE" coinvolge attualmente 5 detenuti, con l'intenzione di ampliarne il numero grazie alla tecnologia avanzata.

Nel cuore della Lombardia, presso la Seconda Casa di Reclusione di Bollate, è stata inaugurata una nuova linea robotica per il trattamento dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE). Questo impianto, gestito da Amsa e sviluppato in collaborazione con Hiro Robotics, rappresenta un esempio emblematico di come tecnologia e inclusione sociale possano coesistere in un contesto unico a livello europeo. Attiva dal 2018, la struttura si distingue per l’approccio che favorisce una pena meno rigida unito alla partecipazione volontaria dei detenuti, stabilendosi come un esempio lodevole di economia circolare e integrazione professionale.

La Lombardia, con un avvio a riciclo di 62.660 tonnellate di RAEE all’anno, si conferma la prima regione d’Italia per la raccolta differenziata di questi rifiuti. L’impianto di Bollate, autorizzato per 1.000 tonnellate annue, potrebbe trattare fino al 17% dei rifiuti raccolti in tutta la regione, contribuendo significativamente alla tutela ambientale e alla lotta contro la carenza di risorse.

La Tecnologia al Servizio dell’Ambiente

La nuova linea robotica, unica nel suo genere, sfrutta l’intelligenza artificiale e la robotica collaborativa per ottimizzare il processo di trattamento dei rifiuti elettronici. Grazie a questa tecnologia avanzata, i tempi di trattamento per monitor sono stati ridotti da 10 a 3,5 minuti, aumentando la produttività del 100% e migliorando la precisione nella separazione dei materiali. Questo non solo rende l’intero ciclo di gestione più efficiente, ma permette anche di valorizzare le materie prime critiche contenute nei RAEE, come terre rare e metalli preziosi, fondamentali per la transizione ecologica.

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Un Percorso di Crescita per i Detenuti

Il progetto “LaboRAEE” non si limita a migliorare la gestione dei rifiuti, ma offre anche un percorso concreto di formazione professionale per i detenuti. Attualmente, cinque dipendenti sono coinvolti nel progetto, ma grazie alla nuova tecnologia, il numero è destinato ad aumentare. Questo approccio non solo promuove la sostenibilità ambientale, ma fornisce anche un valore aggiunto alla comunità, favorendo il reinserimento nel mercato del lavoro delle persone impiegate attraverso l’acquisizione di competenze professionali valide e richieste.

Giorgio Leggieri, direttore della Casa Circondariale di Bollate, ha sottolineato l’importanza di mettere la crescita personale al centro di questo progetto, a tutela della dignità e dell’integrità dei detenuti. La collaborazione tra istituzioni e sistema impresa è fondamentale per conferire utilità alla pena, offrendo opportunità di cambiamento per i detenuti e riparazione per la collettività.

Un Modello di Economia Circolare

Marcello Milani, amministratore delegato di Amsa, ha dichiarato che i RAEE rappresentano una vera e propria miniera urbana. Con la tecnologia presentata, si aumenterà la capacità di trattamento, valorizzando risorse preziose come alluminio, rame e metalli rari. Questo modello di economia circolare non solo promuove la sostenibilità ambientale, ma integra anche l’inclusione sociale, dimostrando come il lavoro qualificato possa generare un impatto positivo sul recupero delle risorse.

La nozione di base che emerge da questo progetto è il concetto di economia circolare, un sistema in cui i rifiuti diventano risorse da reintegrare nel ciclo produttivo. Questa pratica non solo riduce l’impatto ambientale, ma crea anche nuove opportunità economiche e sociali.

In termini di tecnologia avanzata, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e della robotica collaborativa rappresenta un passo avanti significativo. Queste tecnologie non solo migliorano l’efficienza dei processi, ma offrono anche nuove possibilità di formazione e crescita professionale, contribuendo a un futuro più sostenibile e inclusivo.

In conclusione, il progetto di Bollate dimostra come l’innovazione tecnologica possa essere un potente strumento di trasformazione sociale, capace di coniugare tutela ambientale e crescita personale. È un esempio tangibile di come, con la giusta visione e collaborazione, si possano creare soluzioni che beneficiano sia l’individuo che la collettività.

Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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