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Il caso Cox Media Group: rivelato il segreto dell’ascolto attivo dei nostri dispositivi

Cox Media Group dichiara di usare conversazioni private per pubblicità mirate, riaprendo il dibattito sulla privacy e l'uso dei microfoni degli smartphone.
  • Active Listening: il nuovo programma di Cox Media Group raccoglie dati vocali da oltre 470 fonti per creare pubblicità mirate.
  • Google ha eliminato CMG dal suo programma di partner pubblicitari a causa delle preoccupazioni sulla privacy.
  • Lo studio della Northeastern University del 2018 ha analizzato 17.000 app senza trovare prove di ascolto non autorizzato.

L’idea che i nostri cellulari ci ascoltino è una convinzione diffusa e facilmente comprensibile. Chi non ha mai notato una pubblicità di un prodotto di cui aveva appena parlato? Questa sensazione di essere ascoltati è amplificata dalla presenza di microfoni ovunque: sugli smartphone, sugli smart speaker come Amazon Alexa, Google Assistant o Apple Siri, sulle videocamere di sicurezza, sulle smart TV e su molti altri dispositivi connessi alla rete.

Nonostante ciò, l’ipotesi che i nostri telefoni registrino ogni nostra parola sembra essere infondata. Numerosi esperti di cybersicurezza e diverse ricerche mirate hanno smentito questa ipotesi. Un esempio significativo è lo studio condotto nel 2018 da un team di ricercatori della Northeastern University, che ha esaminato oltre 17.000 delle app più diffuse per un anno intero, senza trovare prove che queste app utilizzassero segretamente il microfono del telefono per captare l’audio.

Ma allora perché se ne parla ancora? La risposta risiede nelle recenti affermazioni del Cox Media Group (CMG), un conglomerato mediatico che ha dichiarato di avere accesso alle conversazioni private delle persone tramite i microfoni dei loro dispositivi. CMG sostiene di utilizzare queste conversazioni per creare annunci pubblicitari mirati, riaprendo così il dibattito su un tema che sembrava ormai chiuso.

Active Listening: La Nuova Frontiera della Pubblicità Mirata

Un pitch deck trapelato ha rivelato che Cox Media Group ha proposto ai suoi clienti un nuovo programma chiamato “Active Listening” (“Ascolto Attivo”). Questo programma, secondo CMG, permette di catturare dati in tempo reale ascoltando le conversazioni degli utenti tramite dispositivi intelligenti come smartphone e smart TV. Gli inserzionisti possono poi combinare queste informazioni vocali con dati comportamentali per dirigere i consumatori promozioni precise.

La notizia ha destato preoccupazione ma non sorpresa. Scoprire quali siano i nostri bisogni è l’obiettivo principale di qualsiasi azienda intenta a piazzare i propri prodotti. CMG ha dichiarato che il suo programma può raccogliere e analizzare comportamenti da oltre 470 fonti, utilizzando l’intelligenza artificiale per raccogliere dati sul comportamento dei consumatori. Questi dati vengono poi utilizzati per creare campagne pubblicitarie estremamente mirate.

Non è chiaro come CMG acquisisca questi dati, ma l’azienda ha dichiarato che con “Active Listening” può usare i dati vocali per indirizzare la pubblicità alle persone esattamente cercate. In un post del blog pubblicato e poi eliminato, CMG spiegava che la sua tecnologia può intercettare le conversazioni per fornire agli inserzionisti locali una lista settimanale di consumatori interessati a determinati prodotti o servizi.

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  • 🚀 Interessante punto di vista: cosa succederebbe se...?...
  • 😡 Preoccupante! La nostra privacy è a rischio......
  • 👍 Una rivoluzione nella pubblicità mirata grazie a......

Le Reazioni delle Grandi Piattaforme Tecnologiche

Le rivelazioni di 404 Media hanno portato a diverse reazioni da parte delle grandi piattaforme tecnologiche coinvolte. Google ha dichiarato di aver eliminato CMG dal suo programma di partner pubblicitari, affermando che tutti gli inserzionisti devono rispettare le leggi e le normative applicabili, nonché le norme di Google Ads. Meta ha dichiarato di star esaminando il programma per vedere se viola i suoi termini di servizio, mentre Amazon ha affermato che il suo ramo Ads non ha mai lavorato con CMG su questo programma e non ha intenzione di farlo.

Fernando Suárez, presidente del Council of Colleges in Engineering Informatics, ha spiegato che ci sono due tipi di applicazioni che potrebbero essere in ascolto: gli assistenti vocali come Siri e Alexa, e le applicazioni che scarichiamo, a seconda delle autorizzazioni che concediamo loro. È quindi essenziale esaminare periodicamente e, se necessario, revocare le autorizzazioni date ad applicazioni che non richiedono l’accesso ai nostri dispositivi.

La Tecnologia alla Base del Modello di Business

Alla base di tutto questo c’è una tecnologia che aggrega i dati provenienti da conversazioni e comportamenti online, elaborati da un’intelligenza artificiale in grado di raccogliere e analizzare questi comportamenti da molteplici fonti. Questo modello di business non è una novità: comprendere cosa cerca l’utente e offrirgli pubblicità su misura è il cardine del funzionamento di Internet come lo conosciamo.

Ogni nostra attività online si trasforma in dati che alimentano la costruzione di un profilo come utenti e consumatori. Questo profilo serve due principali funzioni: aiuta gli algoritmi a suggerirci contenuti su misura e dà alle aziende la possibilità di avvicinarsi a un pubblico specificamente interessato. Di conseguenza, appare logico, sebbene eticamente controverso, che le aziende tentino di identificare ogni nostro desiderio.

Bullet Executive Summary

In conclusione, il caso Cox Media Group riapre un dibattito che sembrava ormai chiuso: i nostri cellulari ci ascoltano davvero? Le affermazioni di CMG e le reazioni delle grandi piattaforme tecnologiche suggeriscono che la tecnologia per farlo esiste e viene utilizzata per creare pubblicità mirate. Tuttavia, resta da capire quanto sia reale la possibilità di ascoltare le conversazioni degli utenti e come questi dati vengano effettivamente raccolti.

Una nozione base di tecnologia correlata al tema è la gestione delle autorizzazioni sui nostri dispositivi. È fondamentale sapere quali autorizzazioni concediamo alle applicazioni e rivederle periodicamente per garantire la nostra privacy.

Una nozione di tecnologia avanzata applicabile al tema è l’uso dell’intelligenza artificiale per l’analisi dei dati comportamentali. Questa tecnologia permette di raccogliere e analizzare dati da molteplici fonti, creando profili dettagliati degli utenti e rendendo le campagne pubblicitarie estremamente mirate.

Riflettendo su tutto questo, emerge l’importanza di essere consapevoli delle tecnologie che utilizziamo quotidianamente e delle implicazioni che queste possono avere sulla nostra privacy. La tecnologia avanza rapidamente, e con essa anche le sfide etiche e legali che dobbiamo affrontare.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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