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Deepfake e disinformazione: come riconoscere le minacce nascoste

Un'analisi dettagliata sull'impatto dei deepfake nella politica e nella finanza, con consigli pratici per smascherare questi contenuti falsi.
  • La tecnologia dei deepfake utilizza l'intelligenza artificiale per creare media sintetici come foto, video e audio manipolati.
  • Deepfake sono stati usati per diffondere disinformazione politica nel Regno Unito e negli Stati Uniti, con casi specifici che coinvolgono Rishi Sunak e Donald Trump.
  • In Italia, deepfake di Chiara Ferragni e Gerry Scotti sono stati utilizzati per promuovere investimenti in criptovalute.

Negli ultimi anni, il termine “deepfake” è diventato sempre più comune nel lessico quotidiano. Coniato nel 2017, il termine unisce le parole “fake” (finto) e “deep learning”, una tecnologia centrale per i sistemi di intelligenza artificiale generativa. Questi software permettono di produrre “media sintetici” – foto, video e audio manipolati – con l’obiettivo di fuorviare le persone o cambiare il significato di contenuti pre-esistenti. La capacità di creare contenuti così realistici ha suscitato preoccupazioni significative per varie ragioni.

L’origine dei deepfake è spesso non consensuale, con la maggioranza delle persone coinvolte che non approvano l’utilizzo del proprio volto o voce nella creazione di questi contenuti. Ad esempio, lo scorso settembre in Spagna, un gruppo di ragazzini è stato accusato di aver usato l’IA per produrre immagini di nudo delle loro compagne di scuola minorenni. A queste preoccupazioni si aggiungono quelle relative all’uso dei deepfake per diffondere disinformazione e propaganda politica, specialmente in vista delle elezioni.

Deepfake e Disinformazione Politica

Nel Regno Unito, molti deepfake hanno circolato contenendo notizie false sul primo ministro conservatore Rishi Sunak. Negli Stati Uniti, alcuni candidati alle primarie delle elezioni presidenziali hanno condiviso deepfake per mettere in difficoltà i loro avversari. Un esempio è il caso del governatore della Florida Ron DeSantis, che ha fatto circolare un deepfake che mostrava Donald Trump, il suo principale avversario nelle primarie del partito repubblicano, abbracciare Anthony Fauci, l’immunologo che ha indirizzato le politiche sanitarie dell’amministrazione Biden durante la pandemia di Covid-19.

In Italia, i casi più diffusi mostrano finte interviste a celebrità come Chiara Ferragni e Gerry Scotti, create per convincere le persone a investire in criptovalute. Queste interviste, mai avvenute, sono generate grazie a sistemi di intelligenza artificiale rudimentali. Come riportato dal sito Bufale un tanto al chilo, «se si guarda il labiale e si ascolta il dialogo, è tutto rigido. Solo chi è ingenuo può cascare in video così». Tuttavia, molte persone non sono abituate a prestare attenzione ai video che guardano per assicurarsi che siano veritieri e non sintetici.

Riconoscere i Deepfake: Consigli Pratici

Esistono vari modi per riconoscere un deepfake. Ad esempio, i deepfake grossolani si notano dalla sproporzione tra testa e corpo, o se la testa si muove continuamente mentre il corpo rimane fermo. Inoltre, i modelli statistici dei software di intelligenza artificiale non sono sempre efficienti nel prevedere come specifici oggetti connotati – come orecchini, occhiali, rughe e sopracciglia – si muovono nella vita reale. Soffermarsi su questi dettagli è un ottimo punto di partenza.

Il dipartimento ai Media del Massachusetts Institute of Technology di Boston consiglia di farsi domande pratiche quando si guarda un video potenzialmente sospetto. Ad esempio: la pelle appare troppo liscia o rugosa? L’età della pelle delle guance è simile a quella della fronte o del contorno occhi? Le ombre si trovano dove ci si aspetterebbe? Gli occhiali hanno riflessi strani? Le mani delle persone nel video hanno dita in eccesso? La forma e la posizione di un accessorio cambiano quando la persona si muove? I capelli, la barba e i baffi sembrano realistici? I denti? Gli orecchini sono simmetrici? La persona sbatte troppo le ciglia, o troppo poco?

Deepfake e Frodi Finanziarie

La Banca d’Italia ha recentemente avvisato che in rete continuano a essere diffusi video, realizzati con tecniche deepfake, che riproducono l’immagine e la voce del Governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, per veicolare e rendere credibili messaggi non veritieri con intenti fraudolenti. In un comunicato del 22 maggio scorso, la Banca d’Italia ha sottolineato che nessuno di questi video è autorizzato. La Banca d’Italia sta lavorando con la polizia postale per individuare i responsabili.

Anche altri esponenti di istituzioni e della società sono stati vittime di deepfake. Giorgia Meloni, ad esempio, ha dovuto testimoniare in un processo a Sassari contro due persone che avevano diffuso un video fake apponendo il suo volto sui corpi di protagonisti di scene hard. Fabio Panetta è stato vittima di video falsi che sponsorizzavano strumenti finanziari, e Elly Schlein è stata coinvolta in falsi consigli finanziari. Luigi Ciotti, fondatore di Libera, è stato vittima di deepfake che gli attribuivano consigli sulla salute.

Bullet Executive Summary

In conclusione, i deepfake rappresentano una minaccia crescente nel panorama tecnologico moderno. La loro capacità di ingannare le persone e diffondere disinformazione richiede una maggiore consapevolezza e attenzione da parte degli utenti. È fondamentale sviluppare buone abitudini nel rapporto con le informazioni, unendo buonsenso a scetticismo quando si tratta di affermazioni scandalose o improbabili.

Per chi è meno esperto di tecnologia, una nozione base utile è quella di eseguire un “reality check” sui video sospetti, controllando dettagli come la sincronizzazione dei movimenti della bocca e la coerenza delle ombre. Per chi ha una conoscenza più avanzata, è possibile utilizzare strumenti online come watchframebyframe.com per analizzare i video fotogramma per fotogramma e individuare eventuali anomalie.

La tecnologia dei deepfake è in costante evoluzione, e diventerà sempre più complesso riconoscerli a occhio nudo. Pertanto, è essenziale che governi e organismi internazionali collaborino per creare regolamentazioni efficaci e promuovere l’educazione digitale tra le nuove generazioni. Solo attraverso un approccio combinato di legislazione, educazione e consapevolezza possiamo sperare di mitigare l’impatto di questa tecnologia dirompente.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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