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Allarme stalkerware: come proteggere la tua privacy su smartphone

Scopri l'escalation dello stalkerware negli smartphone e come queste app minacciano quotidianamente la tua sicurezza online.
  • Lo stalkerware rappresenta una minaccia significativa per la nostra privacy e sicurezza online, monitorando segretamente le attività su un dispositivo senza consenso.
  • L'app iRecorder-Screen Recorder, scaricata da decine di migliaia di utenti Android, è stata scoperta per ascoltare o registrare conversazioni tramite il microfono del dispositivo.
  • La pubblicità mirata solleva preoccupazioni sulla quantità di dati raccolti dalle nostre attività online, suggerendo che la personalizzazione degli annunci potrebbe derivare da un'analisi dettagliata delle nostre attività piuttosto che dall'ascolto diretto delle conversazioni.

Negli ultimi anni, l’utilizzo degli smartphone è diventato una componente fondamentale della nostra vita quotidiana, rendendoci dipendenti da questi dispositivi per una vasta gamma di attività. Questa crescente dipendenza ha trasformato gli smartphone in obiettivi primari per vari tipi di software dannosi, tra cui lo stalkerware, che rappresenta una minaccia significativa per la nostra privacy e sicurezza online. Lo stalkerware è un tipo di spyware che monitora segretamente le attività su un dispositivo senza il consenso dell’utente, tracciando messaggi, chiamate, foto e persino la posizione GPS. Questi programmi sono spesso mascherati da applicazioni legittime di monitoraggio familiare o di sicurezza, ma vengono utilizzati per scopi molto meno leciti.

Il caso di iRecorder: un’applicazione che spia gli utenti

Un esempio recente di software dannoso è l’app iRecorder-Screen Recorder, che è stata scaricata da decine di migliaia di utenti Android. Questa app, inizialmente progettata per registrare lo schermo del telefono, è stata scoperta per ascoltare o registrare conversazioni e rumori tramite il microfono del dispositivo, rubando registrazioni e documenti personali. Secondo gli esperti di Eset, l’app ha introdotto un codice chiamato AhRat, che ha consentito di caricare di nascosto audio e documenti ogni quindici minuti. Questo caso sottolinea l’importanza di rimanere vigili sulle app che installiamo e sulle autorizzazioni che concediamo.

La pubblicità mirata e la privacy degli utenti

Un’altra questione che solleva preoccupazioni riguarda la pubblicità mirata e se i nostri dispositivi ci “ascoltano” per fornire annunci pertinenti ai nostri interessi. Nonostante non ci siano prove concrete che i social media ascoltino le nostre conversazioni attraverso i microfoni dei dispositivi, la questione rimane controversa. Alcuni colossi tecnologici hanno depositato brevetti per tecnologie capaci di ascoltare parole chiave, ma utilizzando sensori come l’accelerometro e il giroscopio anziché il microfono. La pubblicità mirata potrebbe quindi derivare da un’analisi dettagliata delle nostre attività online piuttosto che dall’ascolto diretto delle nostre conversazioni.

Bullet Executive Summary

La sicurezza online e la privacy degli utenti sono diventate questioni di rilievo globale, con un crescente numero di software dannosi come lo stalkerware che minacciano la nostra sicurezza. È essenziale adottare misure preventive, come controllare le autorizzazioni delle app e utilizzare funzionalità di sicurezza come Google Play Protect, per proteggere i nostri dispositivi. Inoltre, la questione della pubblicità mirata solleva ulteriori preoccupazioni sulla quantità di dati raccolti dalle nostre attività online e su come questi vengano utilizzati. Una nozione base di tecnologia correlata a questo tema è la comprensione delle autorizzazioni delle app e del loro potenziale accesso ai nostri dati personali. Una nozione di tecnologia avanzata è l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e dell’analisi dei dati per personalizzare la pubblicità in base alle nostre attività online, stimolando una riflessione personale sull’equilibrio tra comodità tecnologica e privacy.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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