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- Individuato che la causa dei crash è una tensione operativa superiore alle specifiche durante carichi intensivi.
- Patch del microcodice prevista per metà agosto con distribuzione delle motherboard aggiornabili da settembre.
- Il problema riguarda principalmente i processori desktop di fascia alta come gli i9 “K” con moltiplicatore sbloccato per l’overclock.
Intel ha recentemente annunciato di aver individuato la causa principale dei problemi di crash che affliggono i suoi processori desktop Core di tredicesima e quattordicesima generazione, noti come Raptor Lake e Raptor Lake Refresh. Dopo mesi di indagini e analisi approfondite, la società ha scoperto che l’instabilità è dovuta a una tensione operativa superiore alle specifiche, che si verifica in particolari situazioni di carico, come durante sessioni di gaming intensive. Questo problema non solo causa crash del sistema, ma può anche portare a danni fisici ai componenti.
Secondo Thomas Hannaford, un rappresentante di Intel, “Dopo un’analisi approfondita dei processori desktop Intel Core di 13a e 14a generazione restituiti a causa di problemi di instabilità, abbiamo concluso che la tensione operativa elevata è la causa dei problemi di instabilità in alcuni processori desktop di queste generazioni. L’analisi dei processori restituiti conferma che la tensione operativa elevata deriva da un algoritmo di microcodice che causa richieste di tensione errate al processore.”
Patch del microcode in arrivo ad agosto
Intel ha annunciato che sta lavorando su una patch per il microcodice che risolverà il problema e prevede di distribuirla entro metà agosto. Questa patch sarà inviata ai produttori di schede madri, che dovranno preparare i file di aggiornamento del BIOS (o UEFI) e distribuirli agli utenti finali. Tuttavia, ci si aspetta che le motherboard aggiornabili saranno disponibili non prima di settembre, con possibili discrepanze nelle tempistiche tra un produttore e l’altro.
La società ha dichiarato: “Intel si impegna a risolvere il problema con i clienti e continua a chiedere a coloro che riscontrano problemi di instabilità sui processori desktop Intel Core di 13a e 14a generazione di contattare l’assistenza clienti Intel per ulteriore assistenza.”
Implicazioni e reazioni nel settore tecnologico
Le prime segnalazioni sui crash e l’instabilità delle CPU Core desktop delle ultime generazioni, basate sull’architettura Raptor Lake, sono emerse diversi mesi fa. Intel inizialmente ha puntato il dito sui firmware delle motherboard distribuiti dai partner, con impostazioni di corrente e tensione troppo spinte, imponendo nuove impostazioni di default. Tuttavia, l’azienda ha successivamente riscontrato un bug nell’algoritmo Enhanced Thermal Velocity Boost (eTVB), che non era la causa principale dei crash.
Matthew Cassells, fondatore di Alderon Games, ha criticato duramente Intel, affermando che la società vende processori difettosi e che gli utenti dovrebbero essere rimborsati. La vicenda ha avuto una recrudescenza quando Cassells ha sconsigliato l’uso delle CPU Intel, chiedendone il richiamo.
Intel ha confermato che il problema riguarda principalmente i processori desktop di fascia alta, come gli i9 “K” con moltiplicatore sbloccato per l’overclock, ma ha negato che le CPU mobile siano affette dallo stesso problema. Tuttavia, alcuni utenti hanno segnalato problemi anche sui processori mobile Core di 13a e 14a generazione.
Possibili conseguenze e soluzioni temporanee
La soluzione temporanea proposta da Intel è stata quella di ridurre la frequenza di clock e la tensione operativa. Tuttavia, questa soluzione non si è rivelata soddisfacente per molti utenti. Alcuni appassionati sul web hanno dissezionato la dichiarazione di Intel, avanzando dubbi sull’effettiva risoluzione del problema. La nota ufficiale di Intel afferma che la patch al microcodice risolverà “la causa principale dell’esposizione alle tensioni elevate” e non la causa principale dell’instabilità.
Se la patch del microcodice si rivelerà risolutiva, sarà un grande sollievo per Intel. Tuttavia, se il problema fosse a livello di materiali o componenti con possibile degradazione nel tempo, Intel potrebbe essere costretta a operare un richiamo con spese milionarie e un danno d’immagine significativo.
Bullet Executive Summary
In conclusione, la scoperta di Intel riguardo alla causa dei crash delle CPU Core di 13a e 14a generazione rappresenta un passo importante verso la risoluzione di un problema che ha afflitto molti utenti. La patch del microcodice, prevista per metà agosto, dovrebbe risolvere l’esposizione alle tensioni elevate, ma resta da vedere se eliminerà completamente i problemi di stabilità. Gli utenti sono invitati a contattare l’assistenza clienti Intel per ulteriori informazioni e supporto.
Per chi è meno esperto di tecnologia, è importante capire che il microcodice è una sorta di “software” che controlla il funzionamento interno del processore. Un errore in questo codice può causare problemi significativi, come nel caso delle CPU Intel.
Per gli appassionati di tecnologia avanzata, è interessante notare come l’algoritmo Enhanced Thermal Velocity Boost (eTVB) sia stato inizialmente sospettato di essere la causa dei crash. Questo algoritmo è progettato per migliorare le prestazioni del processore in base alla temperatura e ad altri fattori, ma può anche introdurre complessità e potenziali errori.
In definitiva, la vicenda delle CPU Intel ci ricorda quanto sia complesso il mondo della tecnologia e quanto sia importante un’accurata validazione e testing dei prodotti prima della loro distribuzione.
- Pagina ufficiale di Intel con aggiornamenti sulla risoluzione dei problemi di instabilità dei processori Core 13th e 14th Gen
- Pagina ufficiale Intel per supporto ai processori, dove vengono pubblicati comunicati stampa e informazioni sulla risoluzione dei problemi di instabilità
- Pagina di supporto ufficiale di Intel per i processori, dove vengono pubblicati aggiornamenti e patch per risolvere problemi tecnici come quelli descritti nell'articolo.