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- Il Codice Identificativo Nazionale è ora indispensabile per affittare su piattaforme come Airbnb e Booking.com, con il 77% dei proprietari già conformi.
- Sanzioni tra 800 e 8.000 euro per mancata registrazione e tra 500 e 5.000 euro per mancata esposizione del codice.
- Nuove normative sulle key box in discussione per affitti turistici superiori a 120 giorni nel centro storico di Venezia.
Il CIN è gestito attraverso la Banca Dati Nazionale delle Strutture Ricettive e degli Immobili in Locazione Breve e per Finalità Turistica (BDSR), sotto la supervisione del Ministero del Turismo. Questa banca riesce a ottenere dati specifici sulle proprietà includendo le informazioni catastali, le abilitazioni sulla sicurezza degli impianti, il numero massimo di ospiti che può ospitare e la posizione precisa della struttura, nonché informazioni sugli owning locators. I clienti possono verificare l’autenticità del CIN tramite questa piattaforma, garantendo così una maggiore trasparenza nel mercato degli affitti brevi. L’accordo raggiunto nel dicembre 2023 tra Airbnb e il governo italiano ha ulteriormente facilitato la tracciabilità degli affitti, rendendo Airbnb un “sostituto di imposta”. Questo accordo permette ad Airbnb di trattenere le tasse dovute dai proprietari e di versarle direttamente allo Stato, semplificando il processo fiscale per gli affittuari.
Le Sfide delle Key Box e le Normative Paesaggistiche
Una problematica fondamentale nell’ambito degli affitti brevi riguarda le key box, note anche come cassette delle chiavi; strumenti impiegati per facilitare il self check-in degli ospiti. Pur essendo molto funzionali, questi apparecchi suscitano interrogativi circa le opportune autorizzazioni paesaggistiche da ottenere, un aspetto particolarmente rilevante in contesti storici come quello veneziano. A tal proposito, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Venezia ha espresso serie apprensioni sull’installazione non autorizzata di tali dispositivi e ha esortato l’amministrazione comunale a redigere norme precise riguardanti questa pratica. Al momento attuale, si è in fase di discussione da parte del Comune un regolamento nuovo che avrebbe lo scopo di bandire l’utilizzo delle cassette delle chiavi negli affitti turistici superiori ai 120 giorni annui nel cuore della città storica, una misura mirata alla salvaguardia del decoro urbano.
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Conclusioni: Verso un Mercato degli Affitti Brevi Più Regolamentato
La recentissima introduzione del CIN insieme alle normative relative alle key box segna tappe fondamentali verso una sistematica regolazione del mercato degli affitti brevi in Italia, promuovendo una maggiore chiarezza operativa. Tali iniziative sono progettate per contrastare fenomeni di abusivismo e assicurarsi che ogni locatore aderisca scrupolosamente alle disposizioni fiscali e urbanistiche vigenti. Tuttavia, il percorso verso una struttura totalmente conforme necessiterà sia di tempo che della sinergia fra istituzioni governative, piattaforme digitali specializzate e i locatori stessi.
Nell’attuale era fortemente connessa alla tecnologia digitale, quest’ultima si rivela imprescindibile nella semplificazione della gestione relativa agli affitti a breve termine. L’impiego della blockchain, ad esempio, può rivelarsi vantaggioso nell’assicurare chiarezza totale nonché rintracciabilità nelle operazioni immobiliari mediante fornitura di registri infallibili sui beni e i relativi contratti d’affitto. Tale approccio ha il potenziale non solo di reprimere ulteriormente gli abusi ma anche rafforzare il rapporto fiduciario fra locatori e inquilini.
D’altra parte, l’integrazione dell’intelligenza artificiale, applicata all’analisi dei dati acquisiti dalla BDSR (Banca Dati Statistica Regioni), possiede il potere intrinseco di fornire ai decisori governativi risorse sofisticate indispensabili per riconoscere tempestivamente anomalie normativo-gestionali portando così a una gestione efficiente degli aspetti legislativi concernenti gli affitti a breve termine. Le suddette tecnologie hanno la potenzialità di trasformare profondamente l’operatività del mercato degli affitti brevi, a condizione che vengano adottate in maniera adeguata; tale cambiamento contribuirebbe a generare un contesto che sia al tempo stesso giusto e sostenibile, beneficiando così ogni parte implicata nella transazione.