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- Google ha lanciato Veo 2, una piattaforma video avanzata che permette la creazione di filmati fino a 4K e due minuti di durata.
- Il sistema Whisk, basato su Imagen 3, consente di creare immagini complesse utilizzando input visivi, disponibile attualmente solo negli USA.
- Il confronto con OpenAI: Veo 2 supera il rivale Sora con una risoluzione più alta e una maggiore durata dei video.
La sfida tra Google e OpenAI si fa sempre più accesa grazie all’arrivo di Veo 2, che rappresenta la risposta di Google a Sora, il modello di punta di OpenAI. Veo 2 mira a conquistare il mercato con notevoli miglioramenti in quanto a risoluzione e durata dei video, permettendo la creazione di filmati fino a 4K e raggiungendo i due minuti di durata. Al contrario, il rivale Sora è limitato a una risoluzione di 1080p e produce clip di appena 20 secondi. Nonostante Veo 2 abbia avuto qualche incertezza iniziale, essendo disponibile soltanto con risoluzione 720p e con video di otto secondi tramite VideoFX, promette di fare passi avanti significativi nella comprensione delle dinamiche fisiche e nella riduzione delle cosiddette “allucinazioni” visive. Questi sviluppi si basano sull’addestramento del sistema con video abbinati a descrizioni testuali, aumentando l’abilità di replicare scene in maniera credibile.
Una Visione verso il Domani
Con Veo 2 e Whisk assistiamo a un salto evolutivo nell’ambito dell’intelligenza artificiale che inaugura prospettive originali nella produzione visuale. Queste risorse avanzate incrementano non solo la finezza e autenticità delle immagini generate o dei video, ma promuovono anche interazioni con le macchine decisamente più intuitive per gli utenti. Nonostante il loro uso sia attualmente ristretto a settori selettivi, non bisogna sottovalutare come possano rivoluzionare i media e le dinamiche comunicative.
Nella nostra epoca votata alla tecnologia è fondamentale riconoscere quanto questa intelligenza artificiale si nutra di algoritmi capaci di esaminare dati complessi al fine di auto-migliorarsi. Un pilastro centrale dell’IA risiede nel machine learning, che permette ai sistemi tecnologici di imparare dalle informazioni raccolte autonomamente da programmi già impostati manualmente. Tali progressi disegnano uno scenario futuro dove creatività umana e intelligenza meccanizzata collaboreranno sinergicamente creando scenari visuali dal forte impatto estetico-emotivo modificando alla radice il nostro rapporto con l’universo digitalizzato percettibile.