Crisi dell’auto elettrica: cosa significa per l’Europa?

La quinta edizione dello studio eReadiness di PwC Strategy& ha rivelato un paradosso significativo: mentre la soddisfazione tra i proprietari di veicoli elettrici (EV Owners) è alta, con il 90% degli intervistati che esprime un giudizio positivo, cresce la diffidenza tra coloro che non hanno mai provato questa tecnologia. Questo fenomeno può essere attribuito a una campagna di disinformazione ben orchestrata contro le auto elettriche. L’indagine ha coinvolto oltre 17.000 consumatori in 27 Paesi, tra cui l’Italia, e ha suddiviso i partecipanti in tre gruppi: proprietari di veicoli elettrici, chi intende acquistarne uno entro cinque anni (EV Prospects) e coloro che non hanno esperienza diretta con le auto elettriche.

Risultati dello studio eReadiness: soddisfazione e pregiudizi

In Italia, il profilo dei proprietari di veicoli elettrici mostra un’età media in aumento e un reddito medio in calo, segno che il mercato si sta aprendo anche a fasce di popolazione meno abbienti. Oltre il 90% di chi possiede un’auto elettrica si dichiara soddisfatto, apprezzando i risparmi sui costi di gestione e la facilità di ricarica e guida. La ricarica avviene al domicilio o presso il luogo di lavoro nel 70% dei casi, grazie alla maggiore disponibilità di aree di parcheggio private. Tuttavia, tra i Prospect, si registra un calo significativo, con un aumento degli scettici del 7%. Le principali barriere all’adozione dell’elettrico rimangono i lunghi tempi di ricarica e il costo dei veicoli rispetto alle motorizzazioni tradizionali.

La crisi delle vendite di auto elettriche in Europa

Agosto 2024 ha segnato un calo significativo delle vendite di auto in Europa, con un crollo delle ibride plug-in del 58% e delle elettriche pure del 38%. Questo trend negativo si è verificato nonostante i due mesi precedenti fossero stati positivi. In Germania, il gruppo Volkswagen Audi ha annunciato la chiusura di alcuni stabilimenti, mentre Stellantis ha prolungato la cassa integrazione a Mirafiori fino all’11 ottobre. Anche in altri Paesi europei, le auto elettriche stanno affrontando difficoltà, con Audi e Porsche che stanno rivedendo i loro piani di produzione.

Le radici della crisi dell’auto in Europa

Secondo Paolo Bricco, autore di saggi sulla Fiat e inviato speciale del Sole 24 Ore, l’industria automobilistica europea ha commesso un errore grossolano nel sedersi al tavolo dell’auto elettrica senza la giusta consapevolezza delle difficoltà. Ad agosto, le nuove immatricolazioni di auto nell’Unione Europea sono diminuite del 18,3% rispetto allo stesso periodo del 2023, con un calo del 43,9% per le auto elettriche a batteria. La Cina, con le sue vetture low cost, potrebbe approfittare di questa situazione. Bricco sottolinea che l’Europa avrebbe dovuto valutare alternative, come le tecnologie che permettono ai motori diesel di avere emissioni bassissime.

Bullet Executive Summary

La disinformazione sulle auto elettriche sta influenzando negativamente la percezione dei consumatori, nonostante la soddisfazione elevata tra i proprietari di veicoli elettrici. La crisi delle vendite di auto elettriche in Europa è un segnale preoccupante, con un calo significativo delle immatricolazioni e difficoltà per i produttori. L’errore di valutazione dell’industria automobilistica europea nel passare all’elettrico senza essere preparata adeguatamente ha aperto la strada alla Cina, che potrebbe dominare il mercato delle auto elettriche.

La tecnologia delle batterie agli ioni di litio, utilizzata nelle auto elettriche, è una nozione base fondamentale per comprendere il tema. Questa tecnologia offre una densità energetica elevata e una lunga durata, ma presenta anche sfide come il costo elevato e la necessità di infrastrutture di ricarica adeguate.

Una nozione avanzata correlata è la tecnologia delle batterie allo stato solido, che promette di risolvere molti dei problemi delle batterie agli ioni di litio. Queste batterie offrono una maggiore densità energetica, tempi di ricarica più rapidi e una maggiore sicurezza, ma sono ancora in fase di sviluppo e non sono ancora pronte per la produzione di massa.

Riflettendo su questi aspetti, è evidente che la transizione verso l’elettrico richiede non solo innovazioni tecnologiche ma anche una strategia ben pianificata e supportata da politiche adeguate. Solo così sarà possibile superare le sfide attuali e garantire un futuro sostenibile per l’industria automobilistica.