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- Il secondo paziente ha ricevuto un impianto con 400 elettrodi funzionanti su 1.024 totali, migliorando la procedura chirurgica.
- Noland Arbaugh, il primo paziente, ha registrato miglioramenti significativi nella mobilità grazie al chip Telepathy, utilizzato per muovere un mouse e navigare su Internet.
- Neuralink prevede di impiantare 10 chip entro la fine dell'anno, con l'ambizione di arrivare a migliaia di impianti in futuro.
Neuralink, la società fondata da Elon Musk con l’obiettivo di creare interfacce che permettano agli esseri umani di interagire con le macchine sfruttando il pensiero, ha recentemente impiantato il suo chip cerebrale in un secondo paziente. Questo evento segna un passo significativo nel campo delle neuroscienze e della tecnologia medica, con potenziali implicazioni rivoluzionarie per il futuro dell’interazione uomo-macchina.
Il Secondo Intervento: Dettagli e Risultati
Il secondo paziente, il cui nome non è stato rivelato, ha subito una lesione del midollo spinale simile a quella di Noland Arbaugh, il primo paziente di Neuralink. L’intervento, durato più di 8 ore, è stato eseguito con l’obiettivo di migliorare la procedura chirurgica e modificare il posizionamento del dispositivo per evitare i problemi riscontrati durante il primo test. Elon Musk ha annunciato che l’operazione è andata a buon fine, con 400 dei 1.024 elettrodi del chip funzionanti correttamente.
Durante un podcast di 8 ore realizzato da Lex Fridman, Musk ha dichiarato: “Per ora sembra andare tutto bene, i 400 elettrodi stanno funzionando”. Questo secondo intervento è stato annunciato all’inizio di luglio con l’obiettivo di migliorare la procedura chirurgica e modificare il posizionamento del dispositivo per evitare i problemi verificati durante il primo test.
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Il Caso di Noland Arbaugh: Un Pioniere della Tecnologia
Noland Arbaugh, il primo paziente di Neuralink, ha subito l’intervento a gennaio 2024. Arbaugh, che è rimasto paralizzato dalle spalle in giù a causa di un incidente subacqueo otto anni fa, ha sperimentato notevoli miglioramenti grazie al chip Telepathy. Questo dispositivo, composto da 64 fili e 1.024 elettrodi con una batteria wireless, gli ha permesso di muovere il mouse del computer per giocare a scacchi e altri videogiochi, avviare dirette streaming e navigare su Internet.
Arbaugh ha dichiarato: “Mi ha aiutato a riconnettermi con il mondo, amici e famiglia. Mi ha dato la possibilità di fare di nuovo cose da solo, senza bisogno di altri tutte le ore del giorno e della notte”. Tuttavia, non tutto è filato liscio. Poche settimane dopo l’operazione, alcuni fili del chip si sono ritratti, riducendo la velocità e la precisione del controllo del cursore. Neuralink ha spiegato che i malfunzionamenti sono stati risolti inserendo i fili staccati dal cervello più in profondità.
Prospettive Future e Ambizioni di Neuralink
Neuralink ha piani ambiziosi per il futuro. Se le autorizzazioni degli enti regolatori saranno ottenute, l’obiettivo è arrivare a 10 impianti installati in altrettanti pazienti entro la fine dell’anno. “Vogliamo essere sicuri di fare progressi sui primi due pazienti. Se tutto andrà bene, in qualche anno potremmo averne migliaia”, ha dichiarato Musk. Le persone provenienti dagli Stati Uniti, Canada e Regno Unito possono iscriversi al registro di pazienti volontari.
Il chip Telepathy potrebbe rivoluzionare il modo in cui gli esseri umani interagiscono con altri esseri, comunicando attraverso il pensiero, “basta che abbiano un chip impiantato”, ha detto Musk. Inoltre, il chip potrebbe permettere a persone paralizzate di controllare robot come Optimus, l’umanoide su cui Tesla sta lavorando. Questo potrebbe restituire loro la capacità di interagire fisicamente con l’ambiente e percepire sensazioni tattili.
Bullet Executive Summary
Neuralink sta aprendo nuove frontiere nella tecnologia medica con i suoi chip cerebrali, offrendo speranza a persone con gravi disabilità fisiche. Il secondo intervento, eseguito con successo, rappresenta un passo avanti verso l’obiettivo di creare un’interfaccia neuronale per il ripristino dell’autonomia di coloro che hanno bisogni medici insoddisfatti. La tecnologia di Neuralink, basata sulla brain-computer interface (BCI), permette la comunicazione tra l’attività cerebrale e un device esterno, aprendo nuove possibilità per il futuro dell’interazione uomo-macchina.
In conclusione, la tecnologia di Neuralink non solo promette di migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità, ma potrebbe anche rivoluzionare il modo in cui interagiamo con la tecnologia. La nozione di base di questa tecnologia è la brain-computer interface (BCI), che permette una comunicazione diretta tra il cervello e un dispositivo esterno. Un’applicazione avanzata di questa tecnologia potrebbe essere la simbiosi con l’intelligenza artificiale, migliorando le capacità fisiche e mentali degli esseri umani.
Questa innovazione ci porta a riflettere su come la tecnologia possa essere un ponte tra le limitazioni fisiche e le potenzialità umane, aprendo un nuovo capitolo nella storia dell’umanità. La strada è ancora lunga, ma i progressi fatti finora ci fanno sperare in un futuro in cui le barriere fisiche possano essere superate grazie alla tecnologia.