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- Il 26% della Generazione Z prioritizza la carriera rispetto alla vita privata, secondo un sondaggio di Toluna per Jabra.
- Oltre il 60% delle aziende investe solo tra lo 0 e il 5% del proprio fatturato in AI, secondo uno studio della Sda Bocconi School of Management per Assosoftware.
- Il tasso di disoccupazione in Italia è sceso al 6,8% nel 2024, un punto percentuale in meno rispetto a maggio 2023.
- Goldman Sachs prevede che l'automazione potrebbe portare alla perdita di 300 milioni di posti di lavoro, ma anche aumentare il valore annuo totale dei beni e servizi prodotti del +7%.
Il panorama professionale è in continua evoluzione, e la Generazione Z, composta dai nati tra la metà degli anni ’90 e i primi anni 2010, è in prima linea in una significativa trasformazione guidata dall’Intelligenza Artificiale (AI). Questa generazione è descritta come determinata e senza paura nel perseguire i propri obiettivi. Secondo un sondaggio condotto da Toluna per Jabra, un quarto (26%) dei giovani della Generazione Z dà priorità alla carriera rispetto alla vita privata. Tuttavia, le previsioni sulla delocalizzazione dei posti di lavoro a causa dell’AI fanno emergere incertezze e preoccupazioni.
Le imprese devono collaborare con la Generazione Z per dimostrare che la trasformazione rappresenta un’opportunità e non una minaccia. La storia ha dimostrato che le innovazioni tecnologiche possono ridefinire i ruoli professionali e che i lavoratori possono adattarsi. Dalla rivoluzione industriale all’era digitale, ogni ondata tecnologica ha portato a un aumento della produttività e alla creazione di nuove opportunità. L’AI è pronta a continuare questa tendenza, sostituendo mansioni ripetitive e migliorando le capacità umane.
La Prudenza delle Aziende nell’Adottare l’AI
Il rapporto con l’AI generativa (GenAI) sta evolvendo verso un approccio più maturo e strategico. Tre studi recenti confermano questa tendenza. Il primo, condotto dalla Sda Bocconi School of Management per Assosoftware, rivela che oltre il 60% delle aziende associate a Confindustria dichiara di investire solo tra lo 0 e il 5% del proprio fatturato in intelligenza artificiale. Questo atteggiamento di cautela è dovuto alla necessità di competenze adeguate e alla complessità nell’applicare nuove tecnologie.
Un’analisi di Capgemini sottolinea la necessità di focalizzarsi su ciò che genera valore. Il report di Lucidworks evidenzia che le stime di spesa per il 2024 sono scese al 63% dal 93% di un anno fa, a causa delle preoccupazioni sui costi di implementazione e sui rischi di “allucinazioni” e sull’attendibilità delle risposte dell’AI.
Il report di Capgemini Research Institute, “Turbocharging software with generative AI: potential AI for software”, sottolinea che nei prossimi due anni l’AI generativa avrà un ruolo chiave nel supportare il lavoro dei professionisti del software. La maggioranza (80%) dei professionisti del software ritiene che, automatizzando operazioni ripetitive, gli strumenti e le soluzioni di GenAI possano trasformare il lavoro, permettendo di concentrarsi su attività a maggiore valore aggiunto.
Le Sfide dell’Automazione e le Opportunità per la Generazione Z
Parlare dell’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro nei prossimi anni è come fare un salto nel vuoto. Individuare traiettorie, percentuali e andamenti di una tecnologia in rapida evoluzione è complesso e richiede tempo. I risultati degli studi pubblicati negli ultimi mesi hanno generato un acceso dibattito, polarizzando l’opinione pubblica tra tecnottimisti e pessimisti.
Un dato positivo emerge dal Rapporto Ocse sulle nuove prospettive dell’occupazione, che delinea un quadro in miglioramento per l’Italia. Nonostante il livello di occupazione sia ancora al di sotto della media degli Stati più sviluppati, il trend di crescita dei posti di lavoro post-Covid è in aumento. Il tasso di disoccupazione nazionale è sceso al 6,8% nel 2024, un punto percentuale in meno rispetto a maggio 2023 e tre punti in meno rispetto alla crisi pandemica.
Secondo un rapporto di marzo 2023 di Goldman Sachs, l’automazione potrebbe portare alla perdita di 300 milioni di posti di lavoro. Tuttavia, la banca ha aggiunto che, nonostante l’alto tasso di sostituzione, l’AI potrebbe creare nuovi posti e incrementare la produttività, aumentando il valore annuo totale di beni e servizi prodotti del +7%.
Bullet Executive Summary
L’integrazione dell’AI nel mondo del lavoro è una realtà pressante che presenta sia sfide che opportunità per la Generazione Z. I leader aziendali hanno la responsabilità di garantire che l’AI supporti le ambizioni di una forza lavoro motivata e tecnologicamente avanzata. Abbracciando l’AI come strumento per migliorare la produttività e la soddisfazione lavorativa, le aziende possono creare un ambiente in cui le future generazioni possano prosperare. L’integrazione dell’AI è inevitabile, e spetta ai leader navigare questo percorso con saggezza.
*Nozione base di tecnologia: L’Intelligenza Artificiale (AI) si riferisce a sistemi o macchine che imitano l’intelligenza umana per eseguire compiti e possono migliorarsi iterativamente in base alle informazioni che raccolgono.
Nozione avanzata di tecnologia*: L’AI generativa (GenAI) è una sottocategoria dell’AI che utilizza algoritmi di apprendimento profondo per creare contenuti nuovi e originali, come testi, immagini o musica, basandosi su dati di input preesistenti. Questa tecnologia ha il potenziale di trasformare vari settori, inclusi quello del software e della creatività, automatizzando compiti ripetitivi e permettendo ai professionisti di concentrarsi su attività a maggiore valore aggiunto.
In conclusione, l’adozione dell’AI nel mondo del lavoro è un fenomeno complesso che richiede un approccio equilibrato e strategico. Le aziende devono investire in programmi di formazione e sviluppo per preparare i lavoratori alle nuove sfide e opportunità offerte dall’AI. Solo così sarà possibile creare un ambiente di lavoro in cui la Generazione Z possa prosperare e contribuire in modo significativo al progresso tecnologico e sociale.