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Scandalo: mega cause contro le AI musicali Suno e Udio — l’industria discografica reagisce

Le principali case discografiche accusano Suno e Udio di violazione del copyright per l'uso di brani protetti. Richiesti risarcimenti fino a 150mila dollari per ogni brano.
  • Le case discografiche Universal, Sony e Warner richiedono un risarcimento di 150mila dollari per ogni brano utilizzato senza licenza.
  • Suno e Udio permettono di generare 500 brani al mese con un account a pagamento di 10 dollari.
  • Il brano 'BBL Drizzy', creato dall'AI, ha raggiunto milioni di streaming grazie al 'dissing' tra Drake e Kendrick Lamar.

Le principali case discografiche statunitensi hanno intentato una causa legale contro due società di software di intelligenza artificiale, Suno e Udio, accusandole di aver utilizzato materiale protetto da copyright per allenare l’AI a generare nuovi brani musicali. Tra le compagnie che hanno fatto causa ci sono tre case discografiche importanti: Universal, Sony e Warner. Esse chiedono un risarcimento di 150mila dollari (circa 140mila euro) per ogni brano utilizzato senza licenza, oltre a una diffida a utilizzare materiale protetto da diritto d’autore in futuro.

I servizi di Suno e Udio permettono all’intelligenza artificiale di generare brani su richiesta dell’utente, specificando genere musicale, ritmo, atmosfera e indicazioni per l’eventuale testo. L’account a pagamento di Suno costa 10 dollari al mese e permette di generare 500 brani, che possono essere caricati sulle piattaforme di streaming audio come Spotify e commercializzati. Suno e Udio non hanno dichiarato pubblicamente cosa abbiano utilizzato per allenare l’AI, ma si sospetta che abbiano usato album, canzoni e interviste per riprodurre accuratamente le sfumature della voce umana di artisti noti, presi dal catalogo delle case discografiche, violando i diritti d’autore.

«La nostra tecnologia è trasformativa, pensata per generare nuovi brani e non per memorizzare e rigurgitare quelli esistenti», ha dichiarato Mikey Shulman, CEO di Suno. Shulman ha inoltre affermato che Suno non permette all’utente di indicare un artista di riferimento per il brano da creare con l’IA, sostenendo che il sistema non plagia altri musicisti. Tuttavia, le case discografiche, rappresentate dalla Recording Industry Association of America (RIAA), sostengono che i brani generati dall’IA siano simili agli originali, con voci indistinguibili da quelle reali.

Il caso di “BBL Drizzy” e l’impatto sui social media

Un esempio eclatante di questa controversia è la canzone “BBL Drizzy”, creata con l’AI e legata alla faida tra i rapper Drake e Kendrick Lamar. La canzone è diventata una hit grazie ai social media e al “dissing” tra i due celebri rapper, raggiungendo milioni di streaming e citazioni sui social. La Recording Industry Association of America ha presentato lunedì 24 giugno due capi di accusa contro le società che hanno prodotto il brano, Udio e Suno, per violazione del copyright, con una richiesta di risarcimento che arriva fino a 150mila dollari.

La canzone “BBL Drizzy”, uscita il 5 maggio di quest’anno, è diventata famosa grazie al “dissing” tra Drake e Kendrick Lamar, con strofe che accusano l’uno l’altro di vari fatti personali. Questo caso potrebbe essere ricordato come uno dei primi in cui l’AI è finita in tribunale per questioni di copyright. Le aziende di intelligenza artificiale, come altre imprese, devono rispettare le leggi che proteggono la creatività e l’ingegno umano, ha spiegato la RIAA.

Suno e Udio fondano il loro business sulla creazione di canzoni originali attraverso testi creati dall’AI. Suno è disponibile nel pacchetto Microsoft Copilot e sfrutta ChatGPT per i testi e lo sviluppo dei titoli, mentre Udio è diventata famosa dopo aver creato “BBL Drizzy”. Questo caso arriva dopo che, a maggio, Sony ha pubblicato una lettera aperta di artisti alle aziende di intelligenza artificiale per denunciare le “appropriazioni illecite” di testi e registrazioni di canzoni.

Le azioni legali e le dichiarazioni delle parti coinvolte

Lunedì, la Recording Industry Association of America ha annunciato azioni legali intentate da etichette major come Sony Music Entertainment, Universal Music Group Recordings e Warner Records contro l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella musica, in particolare contro le piattaforme per la generazione di canzoni Suno e Udio. L’accusa è di violazione del copyright, poiché l’intelligenza artificiale permette di creare canzoni credibili come contenuti artistici, educata con opere generate da mente umana.

Un caso è stato presentato al tribunale federale di Boston contro Suno AI e un altro a New York contro Uncharted Labs, sviluppatore di Udio AI, con una richiesta di risarcimento di 150mila dollari. I due siti propongono abbonamenti per l’utilizzo delle funzioni dell’intelligenza artificiale applicata alla musica e sono tra i primi a specializzarsi in questo settore. Suno ha una partnership con Microsoft, interessata allo studio di un gruppo di esperti di machine learning di Cambridge durato due anni.

Mikey Shulman, cofondatore di Suno, ha dichiarato che lo scopo di Suno non è sostituire gli artisti, ma rendere l’app divertente e democratizzare la creazione di musica, rendendola accessibile. Suno è progettata per generare output nuovi, non per memorizzare e rigurgitare contenuti preesistenti. Tuttavia, l’industria discografica non è convinta. Shulman ha aggiunto: «Ho tentato di spiegarlo alle etichette, ma sono tornate al vecchio manuale guidato dagli avvocati».

Uno degli investitori di Suno AI, Antonio Rodriguez, ha dichiarato di essere consapevole che le etichette discografiche avrebbero potuto fare causa. Maggiori artisti, come Elvis Costello, REM, Billie Eilish, Katy Perry e Jon Bon Jovi, hanno firmato una lettera ad aprile chiedendo alle società di intelligenza artificiale di non sviluppare tecnologie che potrebbero minare o sostituire i ruoli di cantautori o artisti. Il mese dopo, il Tennessee è diventato il primo stato americano ad approvare una legislazione per proteggere cantautori e artisti professionisti dell’industria musicale dai potenziali pericoli dell’intelligenza artificiale.

Bullet Executive Summary

In conclusione, la causa intentata dalle principali case discografiche contro Suno e Udio rappresenta un punto di svolta nel panorama della musica generata dall’intelligenza artificiale. Le accuse di violazione del copyright e le richieste di risarcimento mettono in luce le tensioni tra l’innovazione tecnologica e la protezione dei diritti degli artisti. La questione solleva importanti interrogativi su come bilanciare l’uso dell’AI nella creazione artistica con il rispetto delle leggi sul copyright.

Una nozione base di tecnologia correlata al tema principale dell’articolo è il concetto di machine learning, che permette ai computer di apprendere dai dati e migliorare le loro prestazioni nel tempo senza essere esplicitamente programmati. Questo è il principio alla base delle capacità di Suno e Udio di generare musica.

Una nozione di tecnologia avanzata applicabile al tema è il deep learning, una sottocategoria del machine learning che utilizza reti neurali artificiali con molti strati (deep neural networks) per analizzare e generare dati complessi. Questo approccio è particolarmente efficace nel riconoscimento vocale e nella generazione di contenuti artistici, come dimostrato dalle capacità di Suno e Udio di creare brani musicali credibili.

Riflettendo su queste tecnologie, è importante considerare come l’innovazione possa essere guidata in modo etico e responsabile, garantendo che i diritti degli artisti siano rispettati e che la creatività umana continui a essere valorizzata.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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