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Apple sotto accusa: violazioni del Digital Markets Act minacciano il colosso tecnologico

La Commissione Europea indaga su Apple per le politiche dell'App Store, con potenziali multe fino a 38 miliardi di dollari. Scopri cosa significa per il futuro del mercato digitale.
  • La Commissione Europea accusa Apple di violare il Digital Markets Act con le politiche di steering dell'App Store.
  • Apple potrebbe affrontare una multa fino al 10% del fatturato globale annuo, pari a circa 38 miliardi di dollari.
  • La Commissione ha avviato una nuova indagine sulla Core Technology Fee e sul sideloading, concentrandosi sulle regole per gli app store alternativi.

Apple si trova al centro di una nuova indagine della Commissione Europea per presunte violazioni del Digital Markets Act (DMA). I regolatori dell’Unione Europea hanno diffuso i risultati preliminari delle indagini contro l’azienda statunitense, affermando che le politiche di “steering” dell’App Store di Apple non rispettano le nuove normative volte a promuovere la concorrenza. La nuova indagine è stata avviata per verificare se Apple stia ostacolando l’accesso a marketplace iOS alternativi.

Secondo la Commissione Europea, Apple non consente agli sviluppatori di app di indirizzare i consumatori verso offerte esterne all’App Store senza costi aggiuntivi, come richiesto dal DMA. Margrethe Vestager, responsabile della politica di concorrenza in Europa, ha sottolineato l’importanza dello steering per ridurre la dipendenza degli sviluppatori dagli app store gatekeeper e per informare i consumatori sulle migliori offerte disponibili.

Apple, insieme ad altre grandi aziende come Amazon e Microsoft, doveva essere conforme alle regole del DMA entro marzo 2024. Tuttavia, la prima parte del comunicato stampa dell’UE con le valutazioni preliminari del caso Apple indica che il colosso americano non permette ancora una concorrenza effettiva. In risposta alle accuse, Apple ha dichiarato di aver apportato modifiche per conformarsi al DMA, offrendo agli sviluppatori dell’UE la possibilità di indirizzare gli utenti verso acquisti web a tariffe competitive. Peter Ajemian, portavoce di Apple, ha affermato che l’azienda continuerà a collaborare con la Commissione Europea.

Apple ha tempo fino a marzo 2025 per rispondere alla valutazione preliminare prima che la Commissione prenda una decisione finale. Se riconosciuta colpevole, Apple potrebbe affrontare una multa fino al 10% del fatturato globale annuo, pari a circa 38 miliardi di dollari, una percentuale che può aumentare al 20% per violazioni ripetute. La cifra potrebbe quindi superare i 7 miliardi di euro.

Violazione delle regole di steering

Non è la prima volta che Apple affronta problemi con le normative antitrust europee. In passato, prima dell’introduzione del DMA, Apple è stata multata di 1,84 miliardi di euro per pratiche anti-steering all’App Store, in seguito a una denuncia antitrust da parte di Spotify nel 2020. La nuova indagine della Commissione Europea si concentra sulla tassa tecnologica di base di Apple e sul processo per installare marketplace di terze parti, nonché sui requisiti di idoneità per gli sviluppatori.

La comunità degli sviluppatori e dei consumatori ha accolto con favore le indagini, sperando che portino a una maggiore apertura del mercato e a più alternative all’App Store. Vestager ha dichiarato che la Commissione Europea esaminerà se Apple stia minando gli sforzi per offrire alternative e un ecosistema equo e competitivo. La Commissione indagherà anche se la struttura delle commissioni “Core Technology Fee” rispetti il DMA.

Le accuse di violazione del Digital Markets Act rappresentano una sfida significativa per Apple. Mentre l’azienda lavora per conformarsi alle nuove regole, la comunità tecnologica osserva attentamente gli sviluppi. Se Apple non soddisferà le richieste della Commissione Europea, potrebbe affrontare ulteriori regolamentazioni. Il caso di Apple servirà da esempio per altre grandi aziende tecnologiche e influenzerà il futuro del mercato digitale europeo.

All’Europa non piace il modo in cui Apple si è adeguata al DMA

La Commissione Europea ha inviato a Apple i risultati dell’indagine, affermando che nonostante gli adeguamenti attuali, le regole impediscono agli sviluppatori di app di indirizzare i consumatori verso canali alternativi per offerte di contenuti. L’implementazione di Apple del DMA, nonostante le modifiche, non soddisfa i requisiti del DMA. Secondo l’Europa, le regole dell’App Store violano l’articolo del Digital Markets Act (DMA).

La Commissione ha avviato “una nuova procedura di non conformità contro Apple per esaminare i nuovi requisiti contrattuali per gli sviluppatori di app di terze parti e per gli app store alternativi”. Le regole, inclusa la “Core Technology Fee”, non garantirebbero l’effettiva conformità agli obblighi di Apple. Secondo il DMA, gli sviluppatori che distribuiscono app tramite l’App Store di Apple dovrebbero poter informare i clienti, senza costi, della possibilità di acquisto sfruttando canali più economici e indirizzarli verso offerte che consentano di effettuare acquisti.

Gli sviluppatori non possono fornire informazioni sui prezzi all’interno dell’app o comunicare con i clienti per promuovere offerte su canali di distribuzione alternativi. Apple consente l’indirizzamento solo tramite link esterni, e gli sviluppatori possono includere link nelle app che reindirizzano il cliente a una pagina web per concludere il contratto. Tuttavia, il processo di link esterno è soggetto a restrizioni imposte da Apple che impediscono agli sviluppatori di comunicare, promuovere offerte e concludere contratti tramite il canale di distribuzione di loro scelta.

Secondo l’Europa, Apple può ricevere una commissione per facilitare l’acquisizione iniziale di un nuovo cliente, ma le commissioni addebitate vanno oltre il necessario per la remunerazione. Apple addebita agli sviluppatori una commissione per ogni acquisto di beni o servizi digitali effettuato da un utente entro sette giorni dopo un click verso un link esterno dall’app.

Aperta una nuova indagine su Core Technology Fee e sideloading

Oltre ai risultati dell’indagine, la Commissione ha annunciato l’avvio di una terza indagine di non conformità, concentrandosi sulle regole per gli app store alternativi e il sideloading, ovvero la possibilità di installare app tramite un canale di distribuzione alternativo. La Commissione indagherà se la struttura delle commissioni imposte e i nuovi termini commerciali, come la “Core Technology Fee”, rispettano il DMA e se i passaggi che l’utente deve compiere per completare il download e l’installazione di app store e app alternativi, nonché le schermate informative mostrate da Apple all’utente, rispettano il DMA.

L’Europa indagherà anche se i requisiti di buona reputazione del Programma per sviluppatori Apple, che gli sviluppatori di app devono soddisfare per beneficiare della distribuzione alternativa prevista dal DMA, rispettano il DMA. In una dichiarazione, Apple ha affermato di aver apportato numerose modifiche per conformarsi al DMA in risposta ai feedback degli sviluppatori e della Commissione Europea. L’azienda ha dichiarato di essere fiduciosa che il suo piano sia conforme alla legge e stima che oltre il 99% degli sviluppatori pagherà le stesse o minori commissioni ad Apple secondo i nuovi termini commerciali creati.

Gli sviluppatori che operano nell’UE sull’App Store hanno ora l’opportunità di utilizzare le funzionalità introdotte, inclusa la possibilità di indirizzare gli utenti delle app al web per completare acquisti a tasso competitivo. Apple ha ribadito che continuerà ad ascoltare e collaborare con la Commissione Europea.

Bullet Executive Summary

In conclusione, le accuse di violazione del Digital Markets Act rappresentano una sfida significativa per Apple. L’azienda sta lavorando per conformarsi alle nuove regole, ma la comunità tecnologica osserva attentamente gli sviluppi. Se Apple non soddisferà le richieste della Commissione Europea, potrebbe affrontare ulteriori regolamentazioni. Questo caso servirà da esempio per altre grandi aziende tecnologiche e influenzerà il futuro del mercato digitale europeo.

Una nozione base di tecnologia correlata al tema principale dell’articolo è il concetto di gatekeeper, ovvero quelle aziende che controllano l’accesso a una piattaforma o a un mercato digitale. Apple, con il suo App Store, è considerata un gatekeeper, poiché ha il potere di determinare quali app possono essere distribuite e a quali condizioni.

Una nozione di tecnologia avanzata applicabile al tema dell’articolo è il sideloading, che si riferisce alla possibilità di installare app su un dispositivo mobile da fonti esterne all’app store ufficiale. Questa pratica può aumentare la concorrenza e offrire più opzioni ai consumatori, ma comporta anche rischi di sicurezza che devono essere gestiti con attenzione.

Riflettendo su questi concetti, è evidente come le regolamentazioni come il DMA siano cruciali per garantire un mercato digitale equo e competitivo. Tuttavia, è altrettanto importante trovare un equilibrio tra apertura del mercato e sicurezza degli utenti.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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